- Descrizione
"È sempre consigliato prendere appunti durante le lezioni: aiuta a memorizzare ciò che viene spiegato."
Questo progetto nasce con lo scopo di affrontare il complesso mondo della comunicazione e di fornire gli strumenti necessari per acquisire una comunicazione efficace.
Il termine comunicazione, che letteralmente dal latino significa “mettere insieme, collegare”, dà subito l’idea di qualcosa che viene costruito insieme.
È il processo in cui vengono scambiate informazioni e conoscenze, ma anche emozioni e sentimenti.
Watzlawick, uno dei maggiori studiosi della comunicazione ha asserito, a ragione, che “non si può non comunicare”; infatti qualsiasi cosa noi facciamo o diciamo dice sempre qualcosa di noi, anche il silenzio.
Da ciò consegue che, non essendo possibile “non comunicare”, occorre sempre porsi il problema di come comunicare: quindi occorre acquisire consapevolezza sul proprio modo di comunicare, formulare strategie, definire obiettivi, programmare attività di comunicazione.
Nella comunicazione esistono due aspetti: Contenuti e Relazioni.
Ogni comunicazione avviene contemporaneamente su due piani, quello del contenuto e quello della relazione: mediante le parole trasmettiamo delle informazioni, con i segnali del corpo diamo “ulteriori informazioni sulle informazioni”; attraverso la dimensione relazionale della comunicazione esprimiamo qualcosa in merito a come vogliamo essere percepiti e a che tipo di rapporto (formale, informale, di potere, …) vogliamo instaurare con il nostro interlocutore. Entrambi gli aspetti sono essenziali per rendere la comunicazione efficace (ossia compresa e condivisa).
Saper comunicare è più di farsi capire, significa rendere partecipe l’ altro di ciò che abbiamo detto.
La proposta formativa si concentra non sul contenuto il “cosa si dice”, ma sul modo il “come si dice”, sviluppando la capacità di utilizzare efficacemente i tre canali della comunicazione.
- Tre canali di comunicazione:
Si possono distinguere tre canali di comunicazione:
- Verbale: parole, struttura delle frasi e contenuto della comunicazione.
- Paraverbale: tono, timbro, volume della voce.
- Non verbale: gesti, posture, mimica facciale, movimenti del corpo, prossemica.
Al contrario di quanto si possa pensare, soltanto una minima parte della comunicazione passa attraverso il canale verbale.
Il “cosa” si comunica, alle volte può essere del tutto marginale rispetto al “come”.
Il linguaggio non verbale e quello paraverbale non accompagnano quello verbale ma lo rinforzano.
I gesti, il tono della voce, lo sguardo, ci aiutano a esprimere quello che vogliamo comunicare all’altro.
Molte volte però il nostro corpo dice più di quello che noi stessi vogliamo dire.
Una stretta di mano data in modo disattento, una postura chiusa, uno sguardo sfuggente, possono far arrivare ben altro al nostro interlocutore rispetto a quanto diciamo con le parole.
Si crea quindi una incoerenza tra i canali comunicativi.
Anche se tutto spesso avviene a livello inconsapevole, di solito si tende a dare maggior credito al canale non verbale. Questo significa che, nonostante i nostri sforzi verbali, l’altro non sarà per niente convinto di quanto diciamo.
La comunicazione efficace è una comunicazione coerente. La comunicazione interpersonale comprende la comunicazione verbale e quella non verbale. Una comunicazione in cui i messaggi non verbali contraddicono quelli verbali non è convincente, in tal caso tra la comunicazione verbale e quella non verbale prevale la non verbale.
Perché una comunicazione sia efficace, è necessario che ci sia coerenza tra tutti i livelli di comunicazione.
Uno degli aspetti più importanti per buona comunicazione è la capacità di ascoltare.
L’ascolto è l’elemento essenziale, senza il quale la comunicazione non ha ragione di essere. Ascoltare non è sentire con le orecchie, è “fare spazio”, perché l’altro possa riempirlo. Se l’altro si sente giudicato, se percepisce che noi svalutiamo il suo problema o lo riteniamo poco importante, non si sentirà ascoltato, non avrà l’impressione che ci stiamo prendendo cura di lui. Ascoltiamo il nostro interlocutore solo se gli facciamo chiaramente capire con il nostro sguardo, con il nostro modo di accoglierlo, con il nostro corpo e con quello che diciamo che siamo lì per lui.
Soltanto se ascoltiamo attentamente i nostri interlocutori possiamo realizzare una comunicazione efficace: in caso contrario si ha il soliloquio, il tipico discorso tra sordi. Il comunicatore che non ascolta è come un giocatore di ping pong che non riesce a prendere la pallina quando gli viene ribattuta dall’avversario.
- L'ascolto
Gli ostacoli che rendono difficile l’ascolto possono essere diversi:
- La mancanza di tempo è un limite oggettivo (ma è possibile imparare ad ascoltare anche in un tempo assai ridotto).
- L’interlocutore non ci è gradito, oppure proviamo qualche pregiudizio nei suoi confronti (ma senza ascolto non riusciamo a cogliere il suo reale punto di vista e quindi costruire una comunicazione coerente).
- Alcune volte abbiamo già la nostra opinione sull’argomento e non ci interessa il punto di vista dell’altro (immagine di sé troppo elevata).
- Ci troviamo in un momento emotivamente difficile, siamo affaticati e ansiosi (ma è proprio nei momenti difficili che serve ascoltare).
- Al fine di chiarire i diversi tipi di comunicazione esistenti, si possono elencare i seguenti
- Stile Passivo: Sempre accondiscendente con ciò che vogliono gli altri. Non prende iniziative. Non esprime i suoi pensieri ed emozioni. Ha paura di dire no. Non riconosce i propri desideri e bisogni. Ciò può comportare una violazione dei propri diritti.
- Stile Aggressivo: È esigente, ostile e scortese. Per affermare le sue opinioni viola i diritti altrui. Intimidisce gli altri per evitare che facciano ciò che vogliono. È irrispettoso. Gli altri potrebbero sentirsi umiliati o accusati.
- Stile Manipolativo: Cerca di ottenere dagli altri quello che vuole facendoli sentire in colpa. Tende ad assumere il ruolo di vittima o di martire, al fine di indurre gli altri ad assumersi la responsabilità nei confronti dei suoi bisogni.
- Stile Assertivo: Afferma in maniera diretta, sincera e adeguata i suoi pensieri, emozioni, bisogni o desideri. È capace di assumersi le proprie responsabilità e mostra rispetto per gli altri. In pratica sa affermare le sue opinioni senza violare i diritti degli altri.
- L’assertività è la capacità di esprimere i propri bisogni e i propri diritti, le proprie sensazioni positive o negative, senza violare i diritti ed i limiti altrui. Comunicare ed ascoltare in modo aperto, diretto ed onesto. La comunicazione assertiva può essere verbale o non verbale. Per essere assertivi è necessario un buon livello di autostima, ovvero essere in grado di darsi il giusto valore senza per questo mancare di rispetto agli altri. Una comunicazione assertiva è una comunicazione efficace.
- Comunicare i contenuti
Comunicare i contenuti in maniera corretta
Il corso ha un carattere decisamente pratico, applicativo: ogni argomento trattato è seguito da esercizi per favorire il massimo apprendimento immediato.
Il vantaggio di un corso con questa metodologia è che i partecipanti dovranno sperimentarsi e mettere in pratica tutte le tecniche apprese. Perché solo attraverso l’azione saranno in grado di comprendere e di:
- Acquisire le conoscenze relative alle componenti fondamentali che caratterizzano lo «strumento» comunicazione.
- Acquisire consapevolezza sul proprio stile comunicativo e sull’impatto che ha nelle relazioni interpersonali.
- Sviluppare la capacità di saper interpretare il contesto comunicativo e gestire in maniera consapevole e situazionale le variabili insite nella comunicazione.
- Sviluppare e/o consolidare le proprie capacità di gestione dei conflitti.
- Cosa Imparerai
Il corso affronta il complesso mondo della comunicazione e si pone i seguenti obbiettivi:
- Sviluppare maggiore consapevolezza in merito al proprio stile comunicativo (volontario e involontario).
- Sfruttare il linguaggio del corpo per rafforzare la comunicazione e la capacità relazionale.
- Dimostrare affidabilità attraverso il proprio stile comunicativo.
- Allenare la capacità di ascolto per migliorare lo spirito collaborativo nel raggiungimento degli obiettivi.
- Gestire il rapporto con il cliente utilizzando una comunicazione rassicurante.
- Imparare a capire i diversi contesti e a gestire i conflitti in maniera efficace.
- Assumersi la responsabilità nella gestione del feedback.
- Comprendere le caratteristiche della relazione interpersonale e i meccanismi generali della percezione.
- L’influenza dei pregiudizi e dei bisogni sulla comunicazione.
- Sviluppare modelli di comportamento comunicativo e strategie di relazione.